Nel 1800 la rivoluzione industriale, basata sull'utilizzo del carbone estratto tra gli altri luoghi anche nella vicina e tedesca Ruhr, permise lo sviluppo di metodi industriali per l'estrazione del combustibile fossile, come perforatori ed esplosivi che rapidamente si estesero anche alla coltivazione della vicina pietra belga che infatti per prima utilizzò queste metodologie diventando il modello dell'industria della pietra naturale del tempo.
E' comunque evidente che tre fiere specifiche per il settore della pietra naturale, cosi vicine di distanza e nei tempi non possano essere sostenute ad un livello internazionale. Si è assistito quindi alla polarizzazione etnica che divide il Belgio tra francofoni, la tradizione e le cave da un lato, fiamminghi e il mercato emergente, che hanno limitato l'attuale edizione di Technipierre sia nel numero di visitatori che di espositori.
Rimangono comunque i capisaldi dell'industria lapidea belga rappresentata dall'Associazione Pietre della Vallonia, di associazioni lapidee fiamminghe non si hanno riscontri al momento, e dalla enorme tradizione storica ereditata da secoli di utilizzo dei materiali lapidei mentre i vicini Fiamminghi e Olandesi per quanto stiano comprendendo le doti di durezza, resistenza ed ecologia della pietra naturale ne fanno un utilizzo minimale e legato al lusso per pochi, mentre continuano a ricoprire di mattonelle di cemento i centri storici delle loro colorate città.