I leoni (non alati), sono simboli usati in antiche tradizioni sempre come simbolo regale, e scelti anche tra i propri segni dagli scalpellini lombardi per esempio incisi sulla casa dei maestri comacini ad Assisi. In particolare nel romanico come stilofori nei protiri sono un tema tipico ed esclusivo dei maestri antelami (della Valle intelvi, Campione d'Italia, Porlezza, territori della diocesi ambrosiana) o dei maestri 'de Como' e sono presenti in ordine cronologico ai portali del:
- Duomo di Modena 1099 (Wiligelmo di Como, Lanfranco di Como, la porta è opera di Anselmo da Campione nel 1209)
- Duomo di Ferrara 1135 (Nicolò della scuola di Wiligelmo)
- Duomo di Verona 1139 (doppio protiro del maestro Nicolò)
- San Zeno a Verona 1138 (Nicolò, Benedetto Antelami - Val d'Intelvi, 1150 - 1230 circa)
- Duomo di Piacenza 1150 circa (Nicolò, allievo di Wiligelmo)
- Cattedrale di Parma 1178 (Nicolò, Benedetto Antelami - Val d'Intelvi 1150 - 1230 circa)
- Duomo di Cremona 1191 ( I due leoni che reggono le colonne sono opera di Giovanni Bono da Bissone, Giacomo da Como realizza il portale)
- Duomo di Ancona 1228 (Giorgio da Como realizza il protiro)
- Duomo di Trento 1212 - 1321 (dal 1212 Mastro Adamo di Arogno, suo figlio Enrico, i nipoti Zanibono e Adamo, dal 1305 Mastro Egidio da Campione e suo figlio Benino)
- Basilica gotica di Santa Maria a Bergamo nella porte dei leoni bianchi in marmo di Candoglia e nella porta dei leoni rossi 1350 (Giovanni da Campione - Campione 1320 - 1375 circa)
- Duomo di Bolzano iniziato nel 1180 e completato nel 1517 (autori ignoti)
(foto: il protiro del Duomo di Modena con leoni stilofori e colonne ofitiche)
(foto: il protiro di San Zeno a Verona)
(foto: leoni e colonne annodate alla basilica di san Giorgio comunemente detta Duomo di Ferrara)
(foto: protiro del Duomo di Piacenza)
(foto: particolare del protiro del Duomo di Cremona, la parte superiore delle zampe del leone mostra il colore lucido del marmo Rosso di Verona)
(foto: leoni del protiro del Duomo di Parma)
(foto: leoni del protiro del Duomo di Ancona dedicato a San Ciriaco, se ci si avvicina si riconosce il marmo rosso di Sant'Ambrogio Valpolicella)
(foto: leone sinistro del protiro della porta dei leoni rossi a Santa Maria Maggiore a Bergamo)
(foto: Leoni ex-stilofori sul sagrato della chiesa di San Prospero a Reggio Emilia con gli sguardi rivolti verso l'esterno. Sono stati evidentemente ridislocati invertiti perchè nei protiri rimasti intatti guardano tutti e due verso l'interno con i loro sguardi minacciosi che ad una certa distanza coincidono entrambi su chi si avvicina)
A livello storico è importante notare che tutti sono scolpiti nel marmo rosso di Verona di sant' Ambrogio Valpolicella, nonostante le distanze dei trasporti i leoni dovevano essere in marmo rosso evidentemente per motivi simbolici, in particolare nel calcare ammonitico chiamato broccatello di Sant'Ambrogio. Una trattazione estesa del tema del marmo veronese e dei leoni stilofori è presente su i 'Marmi e lapicidi di Sant'Ambrogio in Valpolicella' edito dal Centro documentazione storico della Valpolicella a cura di Pierpaolo Brugnoli e Altri - 1999.
Da questa fonte apprendiamo che successivamente dal XIV secolo risulta attestata una famiglia detta 'dei leonibus' a San Giorgio Valpolicella che erano probabilmente stati gli sgrossatori dei blocchi in cava. Nel libro viene riportata, e documentata in 527 pagine, la ripetuta diceria popolare secondo la quale a sant' Ambrogio abbiano lavorato i maestri campionesi e abbiano dedicato al santo della loro diocesi il nome del paese. Noi non possiamo non notare da parte nostra che i campionesi, gli abitanti di Campione, avevano e hanno come patrono san Zeno lo stesso della diocesi di Verona.
I leoni del protiro romanico del Duomo di Lodi sono in un ignoto marmo bianco - ignoto per ora - come i leoni dei protiri dell' Abbazia benedettina di Nonantola e del Duomo di Napoli del XV secolo. Nell'abbazia di Piona l'acquasantiera è stata ricavata utilizzando la statua di un leone in un imprecisato marmo rosso che ha atterrato un quadrupede, un tempo collocata a sostegno di una colonna del protiro.
(foto: antica cava in galleria a Sant'Ambrogio)
(foto: i portici ottocenteschi di piazza del Duomo e parti della galleria Vittorio Emanuele a Milano sono rivestiti in marmo di Sant'Ambrogio nelle sue tre varietà di: rosso Verona propriamente detto 'broccatello', rosa corallo e biancone anche detto bianco perlino. La scelta del tipo di pietra con cui pavimentare una piazza altamente simbolica o i suoi portici non è mai casuale.)
Nello stesso periodo appaiono improvvisamente in Italia settentrionale per poi espandersi a nord delle Alpi un altro tema tipico della scultura lombarda: le Colonne annodate. Uno dei primi esempi sembra essere alla Pieve di Gropina(AR) pieve del XII secolo costruita su una precedente costruzione longobarda. Le colonne ofitiche nel pulpito sono attribuite al periodo longobardo (VIII secolo) facendole in questo modo diventare le prime di cui sappiamo realizzate della serie. Il pulpito riporta l'incisione 'Lex ius - Presbit Erum Bernardum ... (scheggiatura del marmo)... - Mise Richordem. Anno Dominice - Incarnationis DCCCXXV I.R.F. Ecit'. Spesso colonne ofitiche e leoni stilofori coesistono insieme come a Modena o Ferrara. Cronologicamente la comparsa delle prime colonne annodate coincide con l'operare di Wiligelmo e della scuola Antelami.
Elenco di Colonne Annodate in architettura (è stato indicato, dove è noto. il tipo di pietra)
- Duomo di Ferrara, 1135, colonne ai lati del portone d'ingresso, poggianti su leoni stilofori nel protiro di Nicolò della scuola di Wiligelmo. Le colonne originali sono nell'atrio interno della chiesa. Una colonna annodata - di probabile epoca anteriore - è nella parte interna della facciata. Sono in rosso Verona.
- Chiesa Collegiale a S.Quirico d'Orcia (Siena), nel protiro della Collegiata dei Santi Quirico e Giuditta (XII e XIII sec.) su leoni stilofori. Travertino o arenaria locale
- Abbazia cistercense di Chiaravalle alla Colomba (PC)-1137; ai quattro angoli del chiostro quadrato in marmo rosa di Verona
- Abbazia cistercense di S.Maria a Follina (TV) - 1146 - ad un angolo del chiostro(1268)
- Chiesa di San Michele in Foro, sono presenti quattro colonne annodate, datate al 1143 (oggi sono riproduzioni). Sulla facciata,nel primo e terzo corso della galleria quattro colonne annodate insieme.
- Battistero di Parma XII secolo, in rosso Verona.
- Chiesa di San Zeno Maggiore a Verona, riedificata in tre fasi dal XII e il XIV sec. Nella navata destra, coppia di quattro colonne annodate ai lati di un altare. Sono in rosso Verona.
- Abbazia cistercense di S.Maria di Rovegnano a Chiaravalle Milanese - iniziata nel 1135, riedificata nel 1150/1160 consacrata nel 1221
gruppo di quattro colonne annodate all'angolo occidentale del chiostro. Probabilmente in marmo di Candoglia come le colonne della torre nolare.
- Basilica di S.Marco a Venezia,costruita a più riprese; nell'XI sec. venne rieddificata in forme bizantino-romaniche. Sulla balconata varie coppie di colonne.
- Palazzo del Broletto a Como,1215, coppia di colonnine annodate in una trifora nella parte posteriore dell'edificio
- Duomo di Trento, costruito in più riprese a partire dal XII sec. In un lato della Porta dei Leoni (stilofori) nella galleria superiore della stessa facciata; ai lati della strombatura di una delle finestre dell'abside occidentale. Sono in broccatello di Sant'Ambrogio.
- Duomo di Modena,1209, annodate nel protiro antistante la Porta Regia. Sono in broccatello di Sant'Ambrogio.
- Duomo di San Martino a Lucca, riedificato nell'XI-XII sec.Nella galleria superiore, due coppie di colonne annodate ai lati. Probabilmente bianco Carrara.
- Monastero Benedettino di S.Sofia a Benevento costruito tra il 1142 e il 1176, nel chiostro.
- Chiesa di San Frediano a Lucca. colonna sul fonte battesimale
- Pieve di S-Maria della Neve a Quarantoli (MO), nel pilastrino che sorregge la mensa d'altare, probabilmente longobardo. La Pieve attuale è collocabile tra XII e XIII secolo.
- Pieve di Santa Maria - Arezzo, XII_XIII sec.
- Palazzo dei Podestà a Città di Castello(PG) XIV secolo bifore con colonne binate intrecciate
- Ex Mausoleo di Diocleziano a Spalato(Dalmazia) : colonne annodate nel colonnato circolare (13° secolo).
- Duomo di Bamberga, Baviera (Germania) datate al 1220, nel coro di S.Giorgio addossate all'interno dell'abside
- Duomo di Wuerzburg, Baviera (Germania), 1230, due colonne nella parte meridionale della navata destra
- Chiesa di S.Tommaso al Mercato Nuovo di Merseburg, 1230
- Chiesa di Mödling (Austria meridionale),1230 colonne annodate al portale
- Castello di Büdingen (Assia) (circa 1250).
- A Brendlorenzen (presso Neustadt an der Saale). Colonna annodata in una finestra ad arco del campanile (prima metà del 13° secolo)
- Palazzo imperiale di Wimpfen, circa 1260; colonne annodate nelle arcate di Pallade
- A Lorsch, resti di colonne annodate nella collezione di pietre del padiglione reale.
- A Erbach bei Lorsch. Resti di colonne annodate nella collezione di pietre della basilica di Einhard.
- Abbazia di Osseg (Boemia).
- Chiesa di S.Michele a Sopron (Ungheria), XIII sec.
- Abbazia benedettina-cistercense di S.Bona a Vidor - a due angoli del chiostro
- Abbazia cistercense di Santa Maria d'Arabona - su una colonna del candelabro per il cero pasquale nella zona presbiteriale.
- Suvereto provincia di Livorno, Serie di quattro colonne ofitiche annodate in basso, con figure umane a rilievo negli intercolumni e cornice di coronamento rinvenute nella "antica casa del pievano". Come ha ricordato Mario Salmi (1928, p.32, nota 19) "il motivo delle colonne annodate, care ai lombardi, è diffuso in Toscana nel secolo XII". (da: CATALOGO COLLETTIVO DEI BENI CULTURALI LIVORNESI)