Dopo aver rivestito una parte di Milano (gli ultimi lavori alla Bicocca dove larchitetto Gregotti ha richiesto quasi 5.000 metri quadrati di lastre), per il centro olimpico e la metropolitana di Monaco, il Palazzo dei congressi di Amburgo, il progetto Broadgate "1" a Piccadilly e tanti altri la pietra bergamasca estratta tra Castro e Riva di Solto, aggiunge tra la lunghissima serie di realizzazioni anche il palazzetto dello sport di Trento.
Per il palazzetto di Trento saranno alla fine utilizzati 25 mila metri quadrati di ceppo in lastre di 3 centimetri per il rivestimento e per la copertura.
Ma al potenziale di richiesta di questo storico materiale si frappongono delle difficoltà burocratiche legate alle ritardate approvazioni dei piani cave, argomenti all'ordine del giorno per una futura serie di incontri tra gli organismi preposti e le associazioni professionali di Bergamo e Lombardia.
Nel caso del Ceppo estratto a Grè la quantità di materiale estratto varia dai 1600 a 2000 metri cubi annui, il 35% commerciabili in blocchi squadrati di 280 per 150 per 150 centimetri, equivalenti a circa 6 metri cubi, del peso di 150 quintali e il resto destinato a sottoprodotti (un agglomerato che ha caratteristiche estetiche simili al ceppo originale). Con il nuovo piano cave provinciale i quantitativi estratti potrebbero anche triplicare consentendo di diffondere maggiormente il prodotto orobico con il ritorno alluso della pietra locale e, questo, proprio mentre i progettisti, stanno abbandonando il cemento a vista per tornare allimpiego delle pietre.
Il Ceppo interesserà a breve anche un piano da 17 milioni di euro che la Regione Lombardia ha stanziato per il recupero degli antichi Navigli leonardeschi.
Il Master Plan nato dalla collaborazione con il Politecnico di Milano presenta le soluzioni infrastrutturali e idro-viarie ai problemi dei Navigli, un patrimonio storico e ambientale da valorizzare sotto ogni profilo, ambientale, storico-culturale e turistico.
Il loro attuale stato di degrado, evidenziato dai recenti cedimenti di un argine richiedono interventi da tempo programmati ma di difficile realizzazione per le troppe competenze in carico ai tanti Comuni toccati dai corsi dacqua, Province, Regione, Magistrato del Po, Stato, Parchi, Consorzio del Villoresi ed altri. Per risolvere questo problema la Regione Lombardia ha istituito un tavolo tecnico-politico per arrivare alla creazione di un ente unico di gestione in cui partecipino tutti gli Enti e le Istituzioni interessate.
I primi interventi riguardano il Naviglio Grande fra lo scaricatore di San Cristoforo e la Conchetta in Milano e del Naviglio Martesana nel tratto urbano; la sistemazione della Darsena di Porta Ticinese; la manutenzione dellalzaia del Naviglio Grande per il tratto Milano-Abbiategrasso; la sistemazione della sponda destra del Naviglio Grande a Cuggiono e Bernate Ticino; la sistemazione della sponda sinistra del Naviglio Grande a Robecco sul Naviglio; il ripristino del muro di sostegno della strada alzaia a Paderno dAdda.