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LA MECCANICA IN GENERE E LA TECNOLOGIA PER LA PIETRA NATURALE NEL PRIMO TRIMESTRE

23. September 2008 16:46
(last updated: 20. March 2010 17:41)
Pubblicato in ECONOMIA

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L'indagine congiunturale sul primo trimestre 2008 condotta da ANIMA, la Federazione di Confindustria che riunisce le Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine, evidenzia, coerentemente con le previsioni di fine 2007, un quadro di sostanziale tenuta delle aziende del comparto, nonostante la congiuntura economica sfavorevole e il clima di generale sfiducia degli operatori. Il 51% delle aziende intervistate ha registrato nei primi tre mesi del 2008 un fatturato “stabile” rispetto al IV trimestre 2007; per il 29% è “in crescita”, mentre il 20% ritiene la propria situazione leggermente “peggiorata”.

I dati previsionali per il II trimestre 2008 evidenziano un fatturato “stabile” per il 69% delle aziende, in “aumento” per il 25%, in “calo” solo per il 6%. L'export continua ad essere l'elemento trainante, il grande assente è sempre il mercato interno.

La meccanica italiana è seconda solo alla Germania
L'associazione europea delle imprese metalmeccaniche di cui fa parte l'Italiana ANIMA , considera positivamente i risultati del 2007, con un aumento nel volume di produzione complessivo di circa il 5,8% nell'Europa a 27, un trend positivo confermato anche nei primi mesi del 2008.
In particolare, il comparto della meccanica, uno dei settori rilevati da Orgalime e di cui ANIMA rappresenta una parte importante in Italia, ha raggiunto nel 2007 il 9% della produzione industriale dell'Unione Europea. La meccanica gioca un ruolo fondamentale nell'espansione sia della competitività che della produttività dell'industria in generale e nel 2007 ha accresciuto il suo fatturato raggiungendo un livello storico anche grazie all'intensificazione degli scambi commerciali intra ed extra UE pari al 10 %. I volumi di produzione hanno raggiunto complessivamente una crescita dell'8%.
In Italia nel 2007 si è registrato un aumento nel volume di produzione pari al 3% con una quota export del 10% sul fatturato totale. Nei primi mesi del 2008 gli operatori della meccanica italiana hanno evidenziato un atteggiamento di prudente attesa con l'export che continua a rappresentare una voce particolarmente positiva. Nonostante la difficile congiuntura il settore si dimostra vitale. In questi anni le performance hanno raggiunto dei picchi importanti nelle esportazioni e mantenuto costante l'occupazione. Da rilevare che la quota di mercato italiana sull'intero comparto europeo della meccanica è pari a ben il 21%, quota che è seconda solo al colosso Germania e doppia rispetto alla Francia.

I risultati 2007 della macchina da marmo italiana
Il dato totale di tutti i tipi di lavorazione risulta nel 2007 attivo nel confronto con l'anno precedente grazie ai valori della nuova voce definita “macchina utensile” che rappresenta le attrezzature “leggere” di lavorazione. L'alto valore dell'euro, quello delle materie prime per la fabbricazione delle macchine e la crescente concorrenza estera ha invece penalizzato quello delle macchine “pesanti” di segagione e lavorazione che pur mantengono positiva la voce in quantità. La classificazione dei dati istat relativi all'ex-import delle tecnologie è stata modificata, escludendo due voci ritenute ormai poco attinenti con il settore, e dando spazio alla voce autonoma relativa alle macchine utensili per la lavorazione della pietra naturale.
In totale sono state esportate dall'Italia macchine da taglio per 135 milioni di euro pari a un - 3,1% in valore e +6.4% in quantità; macchine di lavorazione per 86 milioni pari a un -1,5% in valore e un +0,6% in quantità e macchine utensili per 242 milioni pari a un + 12,9% in valore e +7,1% in quantità. Quest'ultima si tratta di una nuova voce non completamente confrontabile con l'anno precedente. Il totale generale è di +4,9% in valore e un +5,9% in quantità dovuto principalmente alla crescita delle piccole tecnologie.
Per destinazione le macchine da taglio hanno avuto come principale mercato gli Stati Uniti per il sensibile calo di Spagna, India e Brasile (la Cina non appare neppure in tabella). Quelle di lavorazione vedono in testa Stati Uniti e Spagna (anche in questo caso con vistosi cali) mentre crescono Germania e Brasile. Quella della macchina utensile vede in testa ancora gli Stati Uniti seguiti da Spagna, Gran Bretagna e Turchia.
Suddivisi per continente l'export destinato all'Europa cresce in valore del +19,8% , in quantità del 31,43%; l'Africa rispettivamente del +44,4 e del +6,2; il medio Oriente del +13,6% e del +10,0% ; l'Oceania del +18% e del 5,7%.
Tra i segni negativi il nord America scende del -27,1% in valore e del -31,9% in quantità; l'Estremo Oriente del -29,5% e del -21,6%; il centro-sud America del -6,38 e del -12,1%.
Significativo per l'import l'aumento del +27,4% in valore e del +85% in quantità di “macchine Utensili” dall'Estremo Oriente.


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