Arredo urbano e sistemazione ambientale non solo per le città e unesempio proprio da Baveno che celebra la sua pietra con il rifacimento del lungolago dove erano già presenti alcuni elementi fortemente radicati nella memona collettiva e caratteristici dellimmagine del luogo. Baveno, otre che per il magnifico panorama sul Lago Maggiore e le isole Borromee è internazionalmente nota anche per il granito che porta il suo nome. Ad esso sono legate molte delle più nobili realizzazioni dellarchitettura storica e comunque delle attività e della vita dei bavenesi. Da tempo si è discusso, a vari livelli, della possibilità di dare visibilità alla storia di questo elemento tradizionalmente presente nella vita cittadina. Unintervento, quindi, di manutenzione, unione e completamento partendo proprio dalla pietra della sovrastante montagna come riconosciuto spirito del luogo che trova affermazione nelle attese, negli incontri, negli spettacoli, nel gioco, nel passeggio, nellarte e, anche, nella contemplazione che qui si vive. La realizzazzione fatta con pietre prvenienti dalla sovrastante Cava di Granito di proprietà della Giacomini ha interessato, oltre la zona della passeggiata parallela al viale della Vittoria, anche lattuale piazza lV Novembre e la zona dellimbarcadero di piazza Marinai dItalia in un insieme di completa sistemazione delle zone a lago. Per le zone delle piazze IV Novembre e Marinai dItalia (oggetto di un successivo stralcio di lavori) si é sostituto lasfalto con un lastricato con cubetti di porfido e granito linserimento di alberature attuando cosi, attraverso disegni e colori delle superfici, un collegamento ideale con le aree pedonali del Municipio nellantistante piazza Dante. Oltre a questi interventi di arredo urbano si cerca ora di individuare nellambito del centro storico un punto che costituisca la partenza di percorso museale, ove ospitare attrezzi, foto documenti e quantaltro utile a ricostruire le vicende e la storia del granito locale. Visita che deve naturalmente estendersi nel territorio: da un lato verso le cave e attraverso il centro in cui leggere le applicazioni più significative del materiale, e dallaltro verso il lungolago in cui il granito rosa di Baveno diviene il medíum espressivo di differenti situazioni architettoniche ed artistiche. Quello della pietra, dalle sue origini alluso millenario che luomo ha saputo fare è sicuramente il più affascinante percorso della storia dellumanità che si lega alla nascita delle più antiche città strettamente legate alla presenza di acqua, legno e pietre in abbondanza. Consumati i legni, passata lacqua è rimasta intatta solo la pietra come tangibile segno del passato. Un segno che varrebbe proprio la pena valorizzare in tutto il suo percorso di storia, di cultura e di fatica. Baveno, Candoglia, Viggiù e Saltrio, nella vicina Varese, (dove, tra laltro, si vanno scoprendo anche resti di animali preistorici) e tanti altri siti sparsi in tutta la catena delle Alpi possono dare molto non solo allarchitettura, allarte, alla cultura e al lavoro in generale. Possono dare molto anche in termini sociali dal lavoro al piacere di stare insieme in luoghi dove la naturalità da alluomo la possibilità di trovare più facilmente se stesso. La natura richiama sempre se stessa.