Dopo gli anni delle mancate decisioni per non incorrere in tangen-topoli, degli eccessi della progettualità politicizzata che hanno portato a realizzazioni assolutamente non consone al carattere di una città che vuole soprattutto funzionalità, d'un tratto è rinata la voglia di riprendere ad essere.
Ed è lo stesso Comune a lanciare il nuovo slogan "Milano da vivere". Il nuovo aeroporto nonostante le gelosie funziona, due nuove linee del metrò, le immense ex aree industriali in trasformazione in nuovi quartieri attrezzati per il terziario e i nuovi concetti di residenziale con tanto verde, la nuova fiera, ma soprattutto il nuovo arredo urbano che interessa molto la pietra naturale. Dopo la grande piazza della Stazione Centrale tutta rifatta in pietra è ora la volta di quasi tutto il centro città destinato a diventare una delle più grandi aree pedonali esistenti con l'innalzamento ed il rivestimento in pietra di questi spazi.
Scelte fatte da molti architetti famosi tutti attenti al rispetto delle tradizioni e, finalmente, anche per le pietre utilizzate. Alla scelta di rinnovare la pavimentazione della piazza simbolo di Milano dove si affaccia il Duomo
utilizzando una delle pietre storiche, il Rosa Baveno che, insieme al Candoglia , al Ceppo bergamasco alle pietre di Saltrio e Viggiù hanno dato origine alla città.
I lavori di pavimentazione con il Rosa Baveno forniti dalla cava della Graniti e Marmi di Baveno del Gruppo Giacomini di Piedimulera anche per eliminare le perdite d'acqua nella sottostante stazione del metrò si sono svolti a tempo di record