Sono passati oltre cinquantanni dalla sistematica distruzione della guer ra, dieci dalla caduta del muro. Berlino non è più una città di frontiera divisa tra tra Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica, ma di nuovo la capitale della Germania, un grande Stato che ritorna di diritto con i grandi meriti di una politica attenta alla gente, ma anche alle necessità imprenditoriali. Il simbolo del cambiamento è il ritorno del Governo tedesco al Reichstag, la sede storica berlinese ristrutturata dall'architetto britannico Norman Foster, rimasta abbandonata per più di cinquant'anni. Un addio definitivo quindi alla Berlino della guerra fredda delle torrette e del muro e buongiorno Berlino del lavoro, della cultura. Soprattutto Buongiorno Europa con Berlino protagonista nella sua posizione di centro geografico del vecchio continente. Tanti anni fa quando si andava alla fiera Fiera di Norimberga si avvertiva la sensazione di un viaggio verso un confine. In effetti la perfezione della bella città dellalta Baviera si chiudeva a nord-est dopo un centinaio di chilometri e quello che stava oltre veniva solo ricordato da piccole stele marmoree sulle quali era raffigurato un orso e la distanza in chilometri da Berlino. Questa nuova prospettiva geografica che coinvolge tutta la Germania e la grande quantità di lavori in corso per ridare splendore a una grande capitale è stato largomento di un incontro avvenuto a Berlino alla fine di gennaio tra gli organizzatori della fiera di Norimberga i rappresentanti delle categorie lapidee tedesche e la stampa tecnica internazionale anche per anticipare la prossima Stone+tec che si svolgerà dal 3 al 6 giugno prossimo. Oggi Norimberga si trova più o meno al centro di un quadrato con ai vertici Milano e Berlino, Vienna e Parigi e questa è già una spiegazione della crescente importanza quale sede espositiva insieme a Monaco e Lipsia. Di tutto questo abbiamo già scritto sul numero precedente. Questa volta riferiamo dei lavori in corso o dei più significativi elementi della nuova Berlino spiegati in un giro molto ben organizzato e perfettamente inserito nel contesto anche perché vissuto su uno di quei grandi bus a due piani che vivacizzano la città. Non vogliamo più vivere di molti ricordi e poche speranze dicevano i berlinesi alla caduta del muro ed eccoli serviti con la Potsdamer Platz, e proprio per ordine cronologico pubblichiamo alcune foto di una camera del Grand Hyatt che si trova un po al centro di questi lavori. La disposizione della camera e luso dei marmi sono bellesempio di funzionalità. La Potsdamer Platz cuore della città è sempre stata considerata anche lombelico della Germania e lo sarà sempre di più visto che sotto di essa faranno capolinea dieci linee di intercity europei ad alta velocità che precedono già un Parigi-Mosca e quelli sub-urbani, il metrò e i tram. Sotto la firma di Renzo Piano, e il deciso intervento delle grandi multinazionali dalla Daimler Benz alla Sony, dal 1994 è in atto la trasformazione della grande area che rappresentava ancora il fantasma della guerra e della successiva divisione. Cè anche chi dice (ridendo) che unendo Germania, Sony e Renzo Piano è così rinato un vecchio storico asse. Visto che funziona bene è un buon riscatto. Il grande progetto è comunque firmato da architetti di tutto il mondo, molti i giovani guidati da Renzo Piano che in poco meno di quattro anni hanno concluso il lavoro e quindi ricevono il plauso generale. Il resto della grande odissea architettonica terminerà, guarda caso, nel 2001 e in tale data saranno urbanisticamente operativi 68 mila metri quadrati di nuove aree comprendenti 19 edifici, 10 strade con fontane e vasche in granito di 12 mila metri quadri. I 500mila metri quadri verticali, oltre agli uffici e a qualche abitazione si trova la più grande multisala cinematografica del la Germania con 19 sale, lImax il cinema tridimensionale, due teatri, il più grosso casinò tedesco, due alberghi, 120 negozi e 30 ristoranti. Alla fine il gruppo che fa capo alla Daimler che aveva pagato il terreno al Governo un solo simbolico 1000 Lire avrà investito 4mila miliardi di Lire e altri 1500 la Sony che qui trasferirà la sede europea e il palazzo del cinema dove farà riferimento il noto festival. In un edificio del gruppo Sony progettato dallarchitetto americano Helmut Jahn verrà inserita con un complicato sistema di trascinamento lintera sala da ballo dellhotel Esplanade che si trovava nella Potsdamer Platz prima della guerra. Alla fine i costi dellintera operazione si aggireranno intorno ai centomila miliardi di lire che hanno dato lavoro a diecimila persone che parlavano dieci diverse lingue. La piazza più grande é stata intitolata a Marlene Dietrich, ma è difficile ricordare insieme a lei Lily Marleen perché di quella Berlino almeno qui non cè più traccia. Laspetto commerciale ha prevalso sulle caratteristiche di caldo aspetto delle strade tedesche e sui ricordi dellantica Potsdamer Platz. I ricordi rimangono confinati alla Friedrichstrasse che negli anni trenta era la principale via dello shopping, alla Porta di Brandeburgo e alla lunga prospettiva dellUnter den Linden che, con le sue pietre, rimarrà per sempre a rappresentare il percorso della storia tedesca. La Potsdamer platz è solo un simbolo ricostruito ed i materiali impiegati, per la maggior parte legati alla progettualità commerciale, non potranno mai dare i valori dellhabitat e, anche per questo, tutte le sere la Potsdamer platz si spopola. I LUOGHI DEL MARMO Il giro vero e proprio della moderna Berlino inizia proprio dalla Potsdamer Platz. Una volta il nodo di traffico più importante di Berlino, il Potsdamer Platz dopo le distruzioni notevoli della seconda guerra mondiale si era trasformata in una zona abbandonata, caratterizzata dal muro di Berlino. Il vivo centro città era diventato una zona marginale trascurata. Dopo la riunificazione questa piazza con il suo mito degli anni venti ha preferenzialmente attirato l'interesse dei progettisti ed investitori. Dopodiché gli architetti Hilmer & Sattler nella loro funzione di vincitori del concorso avevano stabilito i preliminari urbanistici per la ricostruzione del territorio intero, I'architetto italiano Renzo Piano ha vinto il concorso limitato sulla creazione della superficie di 67.000 metri quadrati in possesso della Daimler-Benz. Sotto la gestione generale di Piano sono stati realizzati le singole costruzioni tramite gli architetti Kollhoff, Lauber e Wohr, Isozaki, Moneo Rogers. L'unico fabbricato conservato, la enoteca Huth sulla Potsdamer Strasse 5 (costruita nel 1912 da Heidenreich & Michel) è stato integrato nella nuova costruzione. Il notevole grattacielo sul canale Landwehrkanal, viene utilizzato dalla Daimler-Benz Inter Services (debis SA) come sede centrale. Il motivo principale architettonico per questa parte della superficie è il cosiddetto blocco di Berlino con le facciate in pietra. In contrasto con la ricostruzione storica al Pariser Platz, le facciate sono state eseguite con degli elementi tecnici contemporanei in pietra squadrata naturale ed artificiale. Per questo territorio di una estensione di 31 000 mq del secondo grande investitore, il gruppo Sony, il vincitore del concorso, Helmut Jahn, ha concepito una costruzione compatta, tipo blocco. L'architetto americo tedesco ha strutturato il territorio in tre punti di riferimento risaltanti: accanto un grattacielo e la sede centrale della Sony una "Plaza (piazza)" coperta forma il centro di questo raggruppamento. La lussuosa sala imperiale del fabbricato ancora esistente in frammenti del Grand Hotel Esplanade (Bellevuestr 16-18a, 1907-12 costruito da Otto Rehnig) d'una volta è stato spostato e integrato nella nuova costruzione. Facciate in pietra naturale squadrata: * Hyatt Hotel - Architetto: José Rafael Moneo, Madrid - Rivestimento della facciata Arenaria del Meno * Stabilimento uffici della Daimler Benz - Architetto: Moneo * Enoteca Huth * Abitazione confinante - Architetti: Renzo Piano, Christoph Kohlbecker Berlino storica Schlossbrucke - Unter den Linden Il precursore del ponte Schlossbrucke, il ponte Hundebrucke, allora marcava il punto d'incontro per la caccia nello zoo. Le sculture, eseguite secondo i progetti di Schinkel dopo la sua morte da allievi di Schinkel, rappresentano il cammino di un eroe dall'infanzia alla morte. Portate via nel 1943, le sculture sono poi rimaste nella parte ovest della città. Per il 140° anniversario della morte di Schinkel, avvenuto nel 1981 sono state riportate nel 1984. * Architetto: Karl-Friedrich Schinkel (1821-24) * Materiale pietra: Pietra arenaria della Sassonia (costruzione a ponte), Tranas Carpazi (sfalsamento), Sandanski (com- pleto sfalsamento ), Bianco Carrara (scul- ture) Berliner Dom Lustgarten Per la chiesa di corte e mortuaria dei membri della casa degli Hohenzollern erano già stati presentati dei progetti da Schinkel e da Friedrich August Stulert, ma solo verso la fine del secolo il futuro imperatore Federico Guglielmo III. ha elaborato questo progetto dispendioso insieme a Raschdorff, difeso da Guglielmo II. contro tutte le critiche. Il duomo - in antipolarità a Roma- era progettato come chiesa principale del protestantesimo tedesco. La costruzione con una facciata di ricchi elementi in pietra arenaria della Slesia nello stile rinascimentale romano, per motivo del suo concetto di arte superato era criticato già da contemporanei. La cupola, circondata da quattro torri e in posizione centrale, ha una capacità di 2100 persone. In una asse trasversale al lato sud si trova la chiesa per battesimi e matrimoni con proprio ingresso, mentre la chiesa monumentale sul lato nord è stata smontata nel 1975. Sotto l'ambiente centrale di cupola stanno le cripte con i sarcofagi di famiglia degli Hohenzollern. La facciata è stata restaurata dopo la guerra con pietra arenaria della Sassonia. Il solco è di granito del Striegau ed è stato riparato con il grandiorite della Lausitz. Le cupole distrutte sono state ricostruite in maniera semplificata da Gunther Stahn dal1975-81. L'interno è stato ultimato nel 1993. Qui si trovano dei rivestimenti impressionanti, in varie composizioni e intensi di colore in pietra calcarea della Turinghia, della Lahn e dell'ltalia, nonché anche marmi. In totale sono stati applicati oltre a 36 tipi diversi di pietra naturale per l'esterno e l'interno del duomo. Architetti: Julius Carl e Otto Raschdorff, 1894-1905 / Gunther Stahn, 1985- PERCORSI DEL MARMO BERLINESI Neue Wache Unter den Linden al numero 4 Architetto: Karl Friedrich Schinkel, 1816-1818 / Heinrich Tessenow, riprogettazione 1931 Per creare un nuovo baricentro ottico con la Neue Wache tra università e Zeughaus, Schinkel si è deciso per una soluzione "che imita il castrum romano". Ha eseguito la facciata di fronte in pietra arenaria di Sassonia con sei colonne di tempio in stile dorico. Nella parte del fregio ha inserito 10 figure della vittoria in stagno, progettate da Gottfried Schadow. I laterali del fabbricato sono in mattone, le pareti interne sono ricoperte di calcare conchilifero di Kirchheim. Tessenow ha trasformato la costruzione, che era considerata un monumento dei caduti delle guerre di liberazione, nonostante la sua concezione precedente, in un monumento per i caduti della prima guerra mondiale. Al centro era posizionato un cubo nero simile ad un altare, I'interno, in principio aperto verso il lato superiore, è stato rinchiuso con eccezione di una apertura rotonda per la luce. Ai tempi della DDR, la destinazione della Neue Wache era stata modificata in un "monumento commemorativo per le vittime del fascismo e del militarismo", dove c'era una fiamma eterna in una custodia cristallina. Nel 1993 è stata effettuata la nuova inaugurazione come "luogo commemorativo centrale della Repubblica Federale". Per questo motivo è stato restaurato la incastonatura di Tessenow, il pavimento in Basalto della Eifel con giunti in piombo è stato rifatto completamente. All'interno, su iniziativa del cancelliere di allora, Kohl, ora è arredato con una scultura in quintuplice ingrandimento di Kollwitz "Lutto di madre con figlio morto". Questa soluzione criticata era stata accordata con gli eredi di Kollwitz, alla loro condizione che non fossero più erette le figure laterali dei generali Scharnhorst e Bulow creati da Schinkel. Lindencorso (7) Unter den Linden 21/Ecke Friedrichstral3e Architetto: Christoph Mackler, Francoforte sul Meno Rivestimento facciata: calcare di Elm, solco: granito Finestre: arenaria di parco Ambiente interno: pareti con Pietra Bateig, pavimenti con Andeer Gneis e Serpentino verde Esecuzione lavori: Arbeitsgemeinschaft Naturstein Billen, Wolfsburg e Zeidler+Wimmel, Berlino Il Lindencorso fa parte dei luoghi più prominenti di Berlino, che ai tempi della DDR era punto d'incontro della gioventù universitaria. A prima vista oggi si può constatare un tradizionalismo moderno. Le scanalature oblique stendono il fabbricato lungo i tigli, puntelli, superfici d'angolatura e soprattutto 1' esecuzione della porta principale in verde metallico lo mantengono sul luogo. La facciata in pietra attraverso la costruzione edile da la sensazione di solidità e massiccità. Sui primi tre piani sono murati dei pezzi di pietra naturale, e non appesi come al solito. L'esecuzione dettagliata permette anche la visibilità dei conci d'angolo, posati con tecnica a scalpellino. Le doppie finestre con chiassili sottili di alluminio vengono integrati nella facciata attraverso degli stipiti in pietra. Non riconoscibile dall'esterno è il "corso" interno a tre piani, che fa da mercatino con negozi e bancarelle sotto un tetto di vetro. In realtà sono due ambienti, divisi attraverso un ponte massiccio con fondo in vetro verdino trasparente. Ma anche questa trasparenza, sottolineata dalle vetrate dei singoli piani non riesce a consolare la scarsa luce e l'oscurità nonché la pesantezza dell'ambiente interno. Appariscenti sono i pavimenti, prodotti con la tecnica più moderna di tagli ad acqua nel pianoterra, la cui dispendiosa creazione attribuisce al "corso" un carattere elegante. Altes Museum/Lustgarten(2) Unter den Linden - Architetto: Karl Friedrich Schinkel, 1825 30 Il vecchio museo, l'Altes Museum, opera principale del classicismo e modello esemplare per la costruzione dei musei del novecento, è stato costruito nel contesto della restituzione di opere d'arte, deportate da Napoleone. Progettato nel 1822/23 da Schinkel, il fabbricato è stato costruito su un terreno paludoso di un fosso ricoperto su un complicato fondamento di pali. ll lato del giardino dei piaceri, il Lustgarten, lungo di 78 metri, è aperto in lunghezza con 18 colonne ioniche in pietra arenaria della Sassonia verso una sala, alla quale porta una scala libera. Le pareti esterne della facciata dell'ingresso sono decorate con pannelli rossi di marmo finto. Nell'estate 1997 sono state piazzate delle antiche vasche in granito egiziano rosso vicino l'ingresso, nella sala delle colonne. Una volta erano state acquistate da Federico Guglielmo III. nell'anno 1816 da Wilhelm von Humboldt. 'I gruppi di cavalieri in bronzo della scala è stato disegnato nel 1842 da August Kiss (amazzone) e nel 1854 da Albert Wolff (combattente con il leone). Sopra un solco alto il fabbricato comprende un impianto a quattro porte a due piani. In mezzo a due cortili laterali è posizionata una rotonda classica seguendo l'idea del panteon, sulla quale è piazzato una cupola cassetta con un anello passaluce. 'll fabbricato bruciato durante la guerra è stato ricostruito negli anni 1958-66. Particolare attenzione si merita anche la bacinella in granito svedese davanti alla scala. E stata creata nel 1828/29 da Christian Gottlieb Cantian da una delle pietre margravi - un gruppo di trovanti, che sono arrivati alla montagnetta Rauenschen Berge nei pressi di Berlino, al sud di Furstenwalde/Spree, 300.000 anni fa attraverso il trasporto del giaccio. Il vecchio museo, Altes Museum, insieme al museo Bode, al museo Pergamon di Alfred Messel nonché alla galleria nazionale ed al nuovo museo di Stuler stanno sulla isola dei musei berlinese, per la quale amplificazione è stato effettuato un concorso nel 1994. Deutsche Bank (6) Unter den Linden/Ecke Charlottenstra~e Progetto: Benedict Tonon- Progettazione ed esecuzione: Fritz Novotny, Arthur Mahner & Assoziierte, Offenbach/Berlino Già nel 1929 la Deutsche Bank è stata per quattro anni proprietaria della casa tra Adlon e Schlossplatz. Dopo tre anni di restauro e di ampliamento, ora la nuova sede principale di Berlino deve dimostrare sul luogo storico, la Deutsche Bank riesce ad unire la tradizione e la modernità. primo progetto "in relazione al pubblico" dello studio Mahner und Assoziiert unisce due fabbricati antichi scrupolosamente restaurati e le completa con una costruzione a ponte in vetro, che è visibile all'esterno verso la Charlottenstrasse. Dopo aver tolto due piani supplementari dai tempi della DDR, i due palazzi antichi si presentano nuovamente in altezza di gronda usuale a Berlino. Richiamo marcante è il fabbricato d'angolo degli architetti Bielenberg e Moser (1922), di cui la facciata in arenaria gialla nel suo formato grande sembra di essere un'architettura classica degli anni della rivoluzione tecnica tedesca al trapasso della costruzione artigianale alla costruzione industriale, ma che dopo le osservazioni da vicino si svela come prodotto degli anni venti. Massiccio, ma non invadente è l'effetto delle superfici di pietra lavorati artigianalmente. La pietra arenaria modellata a roccia concede alla facciata profondità e plasticità. ll fabbricato laterale più antico, costruito nel 1889 da Ende e Bockmann con facciata neo-barocca di pietra arenaria rossa, in confronto quasi sembra poco appariscente. I due fabbricati esistenti sono stati uniti in una "unità di utilizzo" e diradati all'interno, per poter essere riuniti ad un nuovo complesso tramite la costruzione annessa in vetro. Il nuovo ambito dell'ingresso principale è caratterizzato da costruzioni in vetro ed è stato portato fino al cortile, che prima era aperto, in modo da creare un nuovo ambiente, per poterlo utilizzare per delle manifestazioni. Nel cortile la facciata rossa di pietra arenaria viene messa in scena come vero e proprio palcoscenico: il rapporto ambiente interno - ambiente esterno viene rovesciato. In buona tradizione di banchieri la Deutsche Bank ha accolto la succursale di Berlino della fondazione Guggenheim, quali sale d'esposizione sono raggiungibili direttamente dalle "Linden".