Tre anni dopo, la questione è definitivamente liquidata anche dal punto di vista formale: i ministri delle finanze dellUe hanno infatti deciso di rinunciare a riscuotere dazi doganali sui beni riesportati. Ancora aperto invece il problema delle nuove prescrizioni di sicurezza introdotte nellUnione europea che rischiano di ostacolare il traffico elle merci attraverso la frontiera svizzera. Un esempio in tal senso è costituito dalla cosiddetta regola delle 24 ore un obbligo che entrerà in vigore il 1 luglio 2009 di predichiarazione per limportazione di merci che segue lesempio statunitense, della lotta al terrorismo . Se lUE applicasse alla lettera questo obbligo anche ai confini elvetici, il traffico delle merci transfrontaliero ne risulterebbe ostacolato, con ripercussioni negative su entrambi i confini.
Tale parere è evidentemente condiviso dalla Commissione europea. cha ha espresso la propria intenzione di evitare rallentamenti delle procedure doganali ai confini con Svizzera e Norvegia. Il preavviso di 24 ore dovrebbe riguardare unicamene i container diretti oltre oceano. Per la Svizzera sono importanti i termini di predichiarazione relativi ai trasporti per ferrovia (due ore) e strada (unora).
La soluzione auspicata potrebbe essere la parificazione, da parte dellUe, dei controlli sulle esportazioni effettuati dalle dogane svizzere ai controlli sulle importazioni eseguiti dalla comunità. Resta comunque aperta la questioe in merito a quali esigenze saranno in futuro imposte da Bruxelles in merito ai controlli elvetici che in futuro dovranno fornire un maggior numero di dati.