Il Rapporto rivela che nel 2008, benché solo il 9% dei piccoli impernditori scaligeri abbia operato con lestero, a fronte di un 25% di aziende attive non oltre lambito regionale e ben il 45 % che opera solo nella propria provincia, il 30% degli intervistati si dichiara interessato a puntare sullestero se assistito da strumenti di supporto al business oltreconfine. Inoltre il 66% ritiene comunque che ad operare con lestero vi siano dei vantaggi: il 40% perché si allarga il mercato di sbocco dei prodotti, il 14% per labbattimento dei costi di produzione e il 9% per ridurre i costi di commercializzazione.
Secondo il Rapporto Piccole Imprese, inoltre, lelemento qualitativo è considerato strategico dalle realtà veronesi per restare sul mercato: l84% delle imprese interpellate pensa di poter essere più competitivo investendo proprio in qualità. Un investimento dettato non tanto dalla paura di confrontarsi con nuovi concorrenti, che il 50% del campione dichiara di non temere, quanto dalla volontà di mantenere e soddisfare le nuove esigenze di un mercato «fedele»: due piccoli imprenditori su tre affermano di avere con i propri clienti un rapporto storico e consolidato nel tempo.
Fra gli investimenti ritenuti necessari a superare le difficoltà dei mercati vi è poi quello in formazione. A Verona il 31% delle piccole imprese organizza corsi di formazione tecnica per creare competenza specifica in relazione alla propria attività; il 29% predilige per i propri dipendenti corsi di aggiornamento professionale. Questi i motivi per cui lamministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, ieri ha consegnato il premio «Ok Italia 2009» a Pietro Paolo Montresor. «Il nostro è un territorio che ha le carte in regola per superare il complesso periodo congiunturale», spiega Romano Artoni, direttore commerciale Triveneto Ovest Unicredit Banca. «Internazionalizzazione, qualità e formazione e capacità di fare rete. Questo mix costituisce la chiave di volta per il successo».