Lucida - è quella più nota perchè è quella che maggiormente valorizza la cromia e l'effetto riflettente della pietra. Si ottiene attraverso successivi passaggi abrasivi.
(immagine: bianco Lasa venato a finitura lucida, dimensioni reali)
A spacco - ottenuta con la semplice azione meccanica che agisce sulla separazione geologica dei materiali. Quando si lavora artigianalmente con martello e scalpello per separare le lastre lungo le naturali linea di rottura di un materiale scistoso si ripete l'antico metodo di lavorazione che ha permesso di costruire senza inquinare i terrazzamenti delle nostre valli; tetti, muri e pavimenti delle abitazioni come i ponti e le strade delle alte valli alpine. In ogni caso anche se spaccato con le macchine presenta un impatto ambientale minore degli altri materiali da costruzione.
(immagine: pietra di Credaro a spacco, dimensioni reali)
Spazzolata - il grado di lavorazione intermadio tra lucida e levigata
Levigata - ottenuta anch'essa con passaggi abrasivi limitati ad ottenere una superficie liscia, ma porosa particolarmente utile contro lo scivolamento
Fiammata - utilizzando il cannello ossidrico ed il repentino raffreddamento ad acqua si provoca la scagliatura della superficie con un ottimo risultato estetico peraltro fortemente antiscivolo.
Bocciardata - ottenuta con la tecnica della percussione sulla superficie. E' una lavorazione storica impiegata nelle strutture classiche o ad esse ispirate.
A piano diamante - recente soluzione ottenuta limitando la lavorazione alla prima fase di segagione.
Sabbiata - deriva dall'azione di un getto di abbia ad altra pressione sul marmo e di graniglia metallica sul granito. Gli stessi risultati sono ottenibili con nuovi processi chimici anticanti.
Burattata - ovvero la consumazione di angoli e spigoli per ottenere angoli smussati.
Scalpellata - superficie grezza lavorata con le scalpellatrici automatiche
Rigata - grezza e solcata da righe parallele uttenute da scalpelli automatici.