Aziende impiantate sul nostro territorio hanno investito nei singoli comuni cifre importanti, per la realizzazione dei laboratori, hanno costruito capannoni richiedendo la licenza edilizia e pagando adeguati oneri di urbanizzazione; prima ancora di poter iniziare la produzione hanno dato il loro contributo all' economia locale pagando le parcelle dei professionisti, i costruttori dei capannoni, i produttori dei macchinari e chiedendo alle banche finanziamenti adeguati. All' inizio dell' attivita' hanno costruito tutti gli impianti secondo le normative vigenti e nel rispetto delle procedure per lo smaltimento dei residui inerti, dell' abbattimento delle polveri e dei rumori nei limiti di legge adeguandosi alla legge 626 e a quelle sull' inquinamento, hanno fatto fronte al pagamento degli stipendi dei dipendenti con relativi contributi sociali. Poi hanno potuto cominciare a lavorare e fatturare... ed a pagare le relative imposte sui redditi e quant' altro.
Capita purtroppo in questi ultimi tempi che queste aziende integrate nel territorio e che contribuiscono a fare girare l' economia, siano fortemente penalizzate nelle forniture di arredo urbano da alcuni importatori di materiale da paesi in via di sviluppo. Importatori che non avendo alle spalle strutture aziendali, possono permettersi di acquistare a 1 e vendere a 10 in un mercato dove quel prodotto ha un prezzo di 20.
E' quindi lecito oltre che doveroso porsi qualche domanda: perche' nei capitolati delle opere pubbliche non si rende obbligatorio líuso di pietre storiche di provenienza locale o lavorate anche da aziende locali?
Perche' negli appalti pubblici, escluso l'esempio del Trentino, in molti casi vige ancora la prassi dell' assegnazione dei lavori al maggior ribasso che quindi comporta líapprovvigionamento di materiali in paesi dove l' economia e' a livelli bassissimi?
E' stata fatta a livello politico una seria valutazione di impatto socialeî determinato dalla mancanza di lavoro per le nostre aziende che a lungo andare potrebbe causare uno stato di crisi?.
Quando le aziende avranno chiuso e non daranno piu' alcun reddito fiscale dove si andra' a prendere i soldi per rifare le piazze?
Esiste uno studio sul commercio internazionale che dimostri inconfutabilmente che l' acquisto di beni nei paesi emergenti a prezzi cosi' bassi risolva i loro problemi di sopravvivenza e di sviluppo o e' soltanto una forma di ulteriore sfruttamento del lavoro minorile o quant' altro.
Non e' forse meglio stipulare accordi politici bilaterali per intervenire su una situazione che oggi, in queste condizioni non assicura una adeguato margine di sviluppo ai paesi emergenti e nello stesso tempo mette in gravi difficolta' le economie dei nostri paesi?
La sussidiarieta' e' la traduzione del latino mors tua vita meaî oppure e' qualcosa di molto piu' complesso che va studiata ed attuata in modo da non arrecare piu' danno che vantaggi?
Alfredo Arnaboldi Presidente Associazione Marmisti della Regione Lombardia