Tutto questo significa una ulteriore crescita della qualità dei prodotti venduti. L'Italia ha vissuto un 2007 con aspetti positivi, almeno nella sua prima metà d'anno, soprattutto nei confronti del mercato esterno, meno nella seconda metà d'anno, con un inizio di 2008 che ha creato apprensione, soprattutto in relazione ad alcune aree di mercato e ad alcune specializzazioni di fornitura e di lavoro. Il mercato interno ha mantenuto le mezzetinte dell'anno precedente, con una tendenza alla crescita di incertezza, man mano che ci si inoltrava nei mesi. Si è arrivati progressivamente ad accertare che il mercato immobiliare aveva ormai esaurito il meglio degli anni scorsi, e cominciava a stratificarsi in nicchie, all'interno delle quali è ancora positivo rimanere, ma è sempre più faticoso e incerto. Le esportazioni italiane hanno avuto nel 2007 un saldo complessivamente positivo, particolarmente per i marmi ed i travertini: i lavorati di marmi ( da soli) hanno esportato oltre un milione di tonnellate (equivalenti ad oltre due milioni di tonnellate in blocchi) per più di 800 milioni di euro, con una crescita in valore di oltre sei punti percentuali rispetto al 2006. Tenendo conto che la maggior parte di questi manufatti è prodotta in Euro e venduta in dollari USA si ha un'idea della forza dell'industria lapidea italiana.<br>
Sia i blocchi e le lastre grezze, che i lavorati vedono ancora una crescita su base annua degna di nota.<br>In quanto ai mercati, c'è da qualche tempo un processo di graduale spostamento verso nuovi consumatori e nicchie diverse, alcune delle quali ritrovate dopo periodi di relativo abbandono e calo, altri invece di più recente sviluppo. Esempi sono la Svizzera e la Russia (+34,6% in valore). Il calo del dollaro continuerà a giocare un ruolo essenziale anche nel corso del 2008 per gli Stati Uniti, dove le vendite dei primi tre mesi dell'anno parlano di una ulteriore flessione delle vendite. Ad esempio le piastrelle di ceramica italiane hanno registrato un calo pari al -25,9%.